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Pensavo che si fosse umiliata abbastanza la Grecia sino a quando non ho letto la notizia, che non mi pare stia passando sui media italiani, dell’ultimo ricatto tedesco. Il famoso prestito da 130 miliardi di euro è vincolato da controlli senza precedenti che mettono in dubbio l’indipendenza del Paese. Adesso i tedeschi chiedono che il prestito sia concesso a patto che la Grecia crei un conto vincolato con abbastanza liquidità per pagare il debito a 9-12 mesi. Se il conto dovesse scendere sotto questo livello il denaro mancante sarà dedotto dai 130 milioni di euro prestati. In più vengono imposti osservatoti con il potere di monitorare in tempo reale le decisioni di spesa greche. Ma non basta, in queste ore si parla di “24 azioni prioritarie” che la Grecia deve porre in essere entro la fine del mese. Ma l’idea che si sta facendo spazio in queste ore secondo il Wall Street Journal – è di dividere il prestito da 130 miliardi in due tranche separate per tenere sotto ricatto la Grecia. In altri termini si verserebbe ad Atene la somma sufficiente per ripagare i titoli di Stato in scadenza il 20 marzo (14 miliardi di euro).
Queste richieste si aggiungono a quelle di alcuni giorni fa: spostare la data delle elezioni previste ad aprile e costituire un governo tecnico come quello italiano di Monti. Ossia un governo non eletto che leva le castagne dal fuoco di una classe politica irresponsabile.
Intanto il presidente della Repubblica tedesco si è dimesso per aver avuto un prestito di 500.000 euro e una vacanza pagata. Immagino che qualcuno penserà che la Germania è un paese civile e che da noi per una cosa simile nessuno si sarebbe dimesso. Sono d’accordo. Ma vorrei farvi notare che la Germania è la nazione che sta facendo la lezione di moralità al resto d’Europa, che accusa tutte le nazioni del Mediterraneo di essere fondamentalmente corrotte. Christian Wulff è stato recentemente in Italia in visita al nostro presidente Napolitano. Durante questo incontro il presidente Wulff chiaccherando con il giornalista Jorg Bremer della Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha detto che “il presidente Napolitano mi telefonò di persona per informarmi immediatamente della nomina di Mario Monti a senatore a vita”. Viene da domandarsi come mai il nostro presidente saltando tutti i canali diplomatici informa il presidente tedesco sulla nomina dei senatori a vita. Non risulta sia un atto dovuto e non risulta neppure che solitamente si faccia come atto di cortesia. E perché Napolitano ha telefonato a Wollf e no a Sarkozy? Forse la notizia che l’Italia si stava muovendo per rimuovere il Nonno Sporcaccione era attesa da Berlino e Napolitano si è affrettato a soddisfare l’attesa? E non è la prima telefonata: il Wall Street Journal diede notizia della telefonata del 20 ottobre 2011 tra la Merkel e Napolitano nella quale si sarebbe parlato della urgenza di rimuovere il Nonno Sporcaccione e insediare Mario Monti. Insomma il nostro presidente si affretta a telefonare ai tedeschi, Wulff è venuto a farci lezioni di morale economico-politica e noi siamo stati in religioso silenzio. Davanti a questo presidente che se ne andava in vacanza con i soldi dell’amico industriale che per di più gli prestava mezzo milione di euro. Complimenti. Wulff è il secondo presidente tedesco che si dimette in due anni. Il predecessore, Horst Koehler, si era dimesso il 31 maggio 2010 a seguito di questa dichiarazione: «Un Paese delle nostre dimensioni, concentrato sull’export e quindi sulla dipendenza dal commercio estero, deve rendersi conto che gli sviluppi militari sono necessari in un’emergenza per proteggere i nostri interessi, ad esempio per quanto riguarda le rotte commerciali o per impedire instabilità regionali che potrebbero influire negativamente sul nostro commercio, sull’occupazione e sui redditi». Insomma alla faccia della missione ONU in Afghanistan riconosceva che i tedeschi in Afghanistan c’erano per gli interessi economici e non per levare il burka alle afgane oppresse dai taebani.
Ora, sommessamente, mi permetto di chiedermi se non sia il caso di smetterla di starsene in ginocchio davanti ai tedeschi per le loro presunte qualità morali. Mi domando se non sarebbe meglio ogni tanto aspettare a telefonare, lasciando pensare i maligni che prendiamo ordini da Berlino. Perché chi prende ordini da Berlino come i greci raramente è contento. Ma sono sicuro che queste cose il presidente Napolitano le sa perfettamente e ho molta fiducia in lui. D’altronde è appena finito il 150° dell’Unità d’Italia ci ha ridato parte dell’orgoglio nazionale perduto, anche grazie al presidente Napolitano. Da un uomo che sa quanto vale la dignità della nazione mi aspetto solo buone cose.